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Archivi Mensili: novembre 2010

inside/OUTSIDE (via Metronom Blog)


inside/OUTSIDE Metronom presenta, dal 13 novembre, una mostra collettiva con opere di Benedetta Alfieri, Elena Arzuffi, Emanuela Ascari, Barbara Bartolone e Erica Battello. La mostra propone una riflessione sul tema del paesaggio interiore: attraverso l’uso del mezzo fotografico l’immagine diventa strumento per dare corpo stati d’animo ed emozioni. La ricerca delle cinque artiste si dipana su questa sfumatura, attraverso immagini di oggetti comuni e luoghi, com … Read More

via Metronom Blog

Artisti e Web


Social Network

E’ di questi giorni un questionario online proposto dal Mibac (reperibile a questo link) in merito al rapporto tra cultura e utilizzo di strumenti web. Compilarlo impiega 5 minuti e si partecipa anche all’estrazione di uno smartphone…. Questo fornisce lo spunto per approfondire l’utilizzo che del web e delle sue  potenzialità fanno gli artisti italiani.

Al di là dei siti di informazione con servizio newsletter tipo Exibart o Undo o Teknemedia, che danno spazio in pagine a cronologia di mostre e link a siti specifici dei singoli artisti, non sembra esserci una attività frenetica da parte dei protagonisti dell’arte contemporanea.

Facendo una banale ricerca su Google digitando nomi anche ricorrenti sulla scena artistica nazionale, si viene nella maggior parte dei casi rimandati a siti di gallerie private piuttosto che a spazi web gestiti e curati dagli artisti.

Questo vale soprattutto per la generazione non giovanissima ma anche nella fascia di età under 35 le cose non vanno meglio. Molto spesso si aprono siti di poche pagine con contenuti pressoché assenti, poche immagini e una navigazione faticosa.

Senz’altro non siamo il paese europeo all’avanguardia nell’uso e nella diffusione dell’utenza web, complice senz’altro una legislazione sfavorevole e tariffari da corsa a ostacoli, ma un modesto investimento economico e qualche sforzo di continuità potrebbero creare spazi vetrina interessanti.

Sulle modalità lacunose di presentazione del lavoro ai potenziali interlocutori da parte degli artisti si potrebbero scrivere pagine. Gli istituti preposti, accademie in primis, non sembrano dedicare molto tempo a questa fase pratica e alle volte burocratica del lavoro, prediligendo aspetti teorici e di tecnica, con il risultato che molti artisti si “buttano” senza alcun discernimento senza sapere come muoversi.

Ci sono pure libri che insegnano come scrivere un cv e una lettera di presentazione, perché tutto questo non viene insegnato a chi ha nella presentazione uno strumento fondamentale?

Come presentare un progetto, come organizzare una selezione/archivio di immagini, come strutturare un portfolio, come presentarsi ad una galleria, ad un editore, eccetera sottoponendo il proprio lavoro. Questo “elenco” sembra scontato ma non è banale e costituisce parte integrante dell’attività di artista.

Non che il packaging sia tutto, ma avere conoscenza degli strumenti che possono agevolare la diffusione del proprio lavoro è fondamentale. Agli artisti affermati e di non ultima generazione si possono perdonare certi scivoloni tecnologici, ma un archivio immagini ben gestito costituisce sempre una risorsa ed un patrimonio.

E perché non sfruttare le risorse del web per condividerne e renderne fruibile una parte, nel rispetto del diritto d’autore, ovviamente….

“12 novembre 2010: Porte chiuse, luci accese sulla cultura”


Dal sito di Federculture:

 

Una mobilitazione senza precedenti, una forma di protesta clamorosa mai tentata prima: il 12 novembre musei, biblioteche, siti archeologici, luoghi di spettacolo in tutta Italia chiuderanno i battenti e fermeranno le loro attività per richiamare l’attenzione sugli effetti dirompenti che la manovra finanziaria avrà sul settore, già a partire dal prossimo anno, e per riaffermare il diritto alla cultura.

 

Intorno all’iniziativa “12 novembre 2010: Porte chiuse, luci accese sulla cultura” promossa da Federculture (la Federazione delle aziende dei servizi pubblici locali per la cultura) e da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con il sostegno del FAI (Fondo Ambiente Italiano), si sta raccogliendo un’ampia adesione da parte di Amministrazioni locali di diverso orientamento politico, Aziende e Associazioni di settore, tutte ugualmente colpite dalla scure dell’ultima manovra varata dal governo (dl 78/2010 convertito in legge 122/2010).

 

Questa volta non si tratta solo di tagli, pur molto consistenti – circa 280 milioni tra tagli diretti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, decurtamento del Fus e dei trasferimenti statali agli enti culturali, cui si aggiungono le riduzioni a carico delle amministrazioni locali che, secondo prime stime, potrebbero pesare sul settore per circa 800 milioni di euro nel prossimo biennio -, ma di un combinato di articoli contenuti nella legge, la cui applicazione disegnerà un quadro generale nel quale l’intervento pubblico dovrà fare totalmente marcia indietro, rinunciando di fatto alla possibilità di attuare politiche culturali, sia a livello nazionale che regionale e locale.

 

A Roma, Venezia, Milano, Torino, Bari passando per Grosseto, Matera e Foggia, solo per citarne alcune, amministrazioni pubbliche, associazioni e aziende si mobiliteranno, dunque, per sensibilizzare l’opinione pubblica, il mondo politico e il Governo innanzitutto rispetto alla necessità di modificare quegli articoli della manovra che altrimenti assesteranno un durissimo colpo alla cultura italiana, ma anche per riaffermare il valore del settore e l’esigenza di valorizzarlo adeguatamente. La mobilitazione si articolerà in forme diverse e per gli Enti che non potranno procedere alla chiusura delle loro strutture sarà comunque possibile aderire all’iniziativa adottando modalità alternative di partecipazione e comunicazione della protesta.

 

Avranno in particolare conseguenze disastrose sul sistema culturale italiano – questo l’allarme lanciato dai promotori della mobilitazione – le norme che dispongono un tetto di spesa per l’organizzazione delle mostre pari al 20% di quanto speso dall’amministrazione nel 2009, tagliando di fatto dell’80% le risorse (Art. 6, commi 7, 8, 9, 12 e 13), quelle che obbligano i comuni sotto i 30.000 abitanti allo scioglimento delle società dagli stessi costituite (Art. 14, comma 32) ed infine quelle che fissano limiti alla composizione dei consigli di amministrazione, ostacolando la partecipazione dei privati alla gestione delle aziende culturali (Art. 6 commi 5 e 6).

 

La legge 122/2010 – come già da mesi ha evidenziato Federculture che si è attivata per studiare gli interventi normativi e le possibili modifiche – renderà impossibile per amministrazioni pubbliche, aziende e fondazioni e tutti gli organismi, che gestiscono i servizi e le attività culturali nel Paese, continuare a svolgere il loro compito istituzionale di promozione e diffusione della cultura. Una vera mannaia che si abbatterà indiscriminatamente su musei, teatri, biblioteche, colpendo anche quelle realtà virtuose che sono state l’elemento di maggiore innovazione e modernizzazione degli ultimi anni nei servizi resi ai cittadini e al territorio e riconosciute anche a livello internazionale.

 

Alcune norme, inoltre, potrebbero ledere le prerogative di autonomia degli enti territoriali e delle società private che gestiscono i servizi pubblici culturali, così come garantite dalla Costituzione. Per questo alcune Regioni hanno sollevato questioni di legittimità costituzionale relativamente ad alcuni articoli della manovra, così come Federculture aveva già evidenziato nei mesi scorsi.

 

L’obiettivo della protesta è denunciare il pressoché totale disimpegno statale nel garantire la sopravvivenza del settore, già da anni falcidiato dal progressivo rarefarsi delle risorse e degli investimenti. Nel prossimo anno il budget del Mibac crollerà a 1,5 miliardi di euro, ormai circa lo 0,21% del bilancio statale, come dire che lo Stato spende 21 centesimi in cultura ogni 100 euro e, parametrato alla popolazione italiana equivale ad una spesa procapite di 25 euro. Cifre irrisorie per l’ampiezza e la complessità del nostro patrimonio e le esigenze di conservazione, valorizzazione e promozione cui bisognerebbe assolvere, che ci fanno sfigurare anche nel confronto internazionale: la Francia, ad esempio, ha una spesa statale procapite per la cultura di 46 euro, quasi il doppio della nostra.

 

Con investimenti di tale esiguità è impensabile non solo la sopravvivenza ma lo sviluppo del settore culturale che pure ha enormi potenzialità, tanto che potrebbe essere uno dei comparti sul quale puntare per uscire dalla crisi e restituire competitività al sistema economico nazionale. Il potenziale anche economico della cultura è d’altronde ampiamente dimostrato dai dati che ci dicono, ad esempio, che in Italia ci sono oltre 900mila imprese operanti in attività legate al settore culturale e creativo e che, ancora nel 2009 in piena crisi, la spesa delle famiglie italiane per la cultura ha rappresentato il 7% della loro spesa complessiva. Si andrà, invece, come chiaramente segnalano gli organizzatori della mobilitazione, verso un’ulteriore perdita di offerta, servizi e occupazione. Se non si interviene per tempo nel Paese non ci sarà una politica culturale da parte dello Stato, né delle amministrazioni locali, né tantomeno dei privati.

 

Una politica superficiale e miope sta colpendo nel profondo il diritto dei cittadini alla cultura, l’accesso alla conoscenza e alla fruizione del nostro immenso patrimonio collettivo, che è alimento essenziale per il benessere e la crescita.

 

Per questo il 12 novembre si chiuderanno le porte, ma per accendere i riflettori sulla cultura italiana e sul suo futuro a rischio.

 

La mobilitazione avrà un’ampia comunicazione anche sul web e sui principali social network, che diffonderanno contenuti e obiettivi della protesta. In particolare a partire da oggi sarà diffuso sui siti dei promotori, degli aderenti e dalla rete delle web tv lo spot di presentazione della mobilitazione, ideato e realizzato da Ipazia Preveggenza Tecnologica, il consorzio partner di Federculture nella progettazione e promozione dell’iniziativa.

 

http://www.federculture.it

inside/OUTSIDE


Metronom presenta, dal 13 novembre, una mostra collettiva con opere di Benedetta Alfieri, Elena Arzuffi, Emanuela Ascari, Barbara Bartolone e Erica Battello. La mostra propone una riflessione sul tema del paesaggio interiore: attraverso l’uso del mezzo fotografico l’immagine diventa strumento per dare corpo stati d’animo ed emozioni.

La ricerca delle cinque artiste si dipana su questa sfumatura, attraverso immagini di oggetti comuni e luoghi, complice l’inganno connaturato al mezzo fotografico, che consente un’apertura su dimensioni intime e private.

Un gioco sul filo della memoria quello di Emanuela Ascari che con la serie Sotto la polvere presenta il racconto di una esperienza privata, il ritorno ai luoghi e alla casa delle propria infanzia per recuperare il ricordo delle proprie origini. Gli oggetti di uso quotidiano rimangono come cristallizzati sotto la polvere, l’abbandono degli ambienti restituisce stratificazioni materiche di passato e presente, fotografie, vasi, fiori di plastica,  tutto concorre a costruire una geografia della memoria.

La forza evocativa degli oggetti di Benedetta Alfieri si muove sul confine tra pubblico e privato, tra ciò che si offre alla vista e ciò che si nasconde, il lato più intimo messo a nudo. Le Sorelle sono ritratti puri, senza sfondo e senza contesto, nessuna architettura, la forza delle immagini è resa dalla scala 1:1 che sfugge alla tentazione della moderna natura morta e anzi ci racconta la vitalità dell’oggetto. I colori delle stoffe, le pieghe degli abiti ci rimandano a un mondo in cui ricostruire e immaginare storie e destini di persone reali.

Elena Arzuffi usa la fotografia per un’indagine di pura osservazione, “è un po’ come guardare fuori dalla propria finestra”, dichiara. Finestra reale o metaforica è quella che si apre su comunicazioni e linguaggi privati, in cui l’ambiente domestico diventa il pretesto per raccontare storie assolutamente contemporanee. I protagonisti sono colti in forma di  ritratto o stilizzati in un tratto grafico appena accennato. Non è la forma quella che condiziona, quanto l’apertura, la visuale, l’orizzonte che si apre da quella finestra interiore e mette a nudo debolezze e fragilità, senza mai perdere lo sguardo ironico.

Barbara Bartolone presenta una fotografia di paesaggio che è strumento per una ricerca introspettiva: dai boschi  alla  campagna lombarda la sua visione è affidata a oggetti o presenze naturali che si  animano nel dettaglio mai scontato. Ricerca rigorosa di composizione formale e uso della luce come strumentale e rivelatoria caratterizzano un lavoro fotografico che non si sottrae a sentimenti malinconici, Gli alberi che ti hanno visto correre o  la serie Finestre sono espliciti ritratti di emozioni raccontate e condivise.

Il sentimento di sospensione che deriva dalla ricerca della propria identità è al centro del lavoro di Erica Battello:  di padre italiano e madre cinese, ha vissuto a Hong Kong, colonia britannica, fino a 11 anni. Il mix di bilinguismo, razza e cultura dominante si ritrova nella sua produzione video e in quella fotografica: The Red String è una serie di autoritratti in cui Battello si presta a interpretare i ruoli di figlia, moglie e madre che costituiscono il perno della condizione femminile nella cultura tradizionale cinese, tra moderna condizione di inferiorità e romantiche leggende.